
Delocazione, 2008, Tecnica Mista su tavola (fuliggine e fumo), 130 x 117, Courtesy of Collezione Roberto Casamonti
Scegliendo di occupare nel 1970 nella Galleria di Modena uno spazio che serviva da riserva, Claudio Parmiggiani scopre sui muri la traccia della polvere accumulata al termine degli anni. L’artista decide di fare un fuoco con degli pneumatici e delle coperte. Un fumo chiaro e grigio si deposita sugli oggetti che poi ritira. L’ombra diventa allora una forma plastica, un modello di polvere che fissa dal suo interno l’oscillazione del tempo. La rappresentazione si avvicina anche al metodo fotografico che prende l’immagine, la inverte, crea un negativo prima di svilupparlo. Le sue Delocazioni – è il nome dato a queste sue opere – sono uno spazio vuoto di percezioni fisiche, dove però lo spettatore ha la sensazione di penetrare in un luogo abitato. L’assenza di oggetti esposti in precedenza rende i muri ancora più chiari; non c’è più che la loro traccia fuligginosa da vedere. Parmiggiani creerà un’installazione in situ per quest’esposizione.

Un’opera deve essere violenta. Deve essere come un pugno nello stomaco. Silenziosa ma dura, dura ma silenziosa, come un fuoco sotto la cenere, oscura, ringhiosa.
Claudio Parmigiani