Il progetto 2CA

Esiste un non limite in generale, se concepisco il limite come punto di visione in assoluto. 

Il superamento dello stesso è la prova materiale della sua non esistenza. In quanto superato non si pone, perché superato ergo cancellato. La sua esistenza è superata, del tutto. 

La non forma nell’ espressione e la ricerca spasmodica dell’inconscio guidano qualsiasi forma d’arte. Ed il suo costante cambiamento. Necessario. 

Nel 1912 a Duchamp negarono l’esposizione di NUDO CHE SCENDE LE SCALE N.2 in quanto fuori dalle regole ortodosse della nuova corrente cubista basata su ordini matematici, poiché intrisa di movimento, cifra del futurismo. 

Quella non forma, quella contaminazione, quella rottura dello schema definita dai critici americani “un’esplosione in un magazzino di tegole” è alla base della visione e concezione di arte di 2 CHANGING ART. 

Nulla si nega, tutto si rappresenta, purché nel rispetto della regola dell’essere arte. Poetica. 

Arthur C. Danto pone il quesito Che cos’è l’arte dando delle indicazioni e codici di lettura tra lo spazio filosofico e la lettura razionale, che determinano senza possibilità di errore una forma espressiva in costante evoluzione e metamorfosi, dove proprio la non forma rappresenta il punto nevralgico del suo essere. Senza cancellare o negare la rappresentazione antica del bello, che per altro a fasi alterne è stata più volte ripresa nei secoli, anche in tempi recenti. 

A ciò si aggiunge che in generale, non c’è lettura se non c’è interpretazione e quindi visione soggettiva, lettura personale. Perché questo è uno dei codici principe della lettura dell’arte. Quello di permettere ad ogni lettore, di vedere quello che il proprio animo gli permette di vedere. E su questo principio della soggettività della lettura su interpretazione si basa ancor di più il non essere della forma preassegnata o della necessaria codifica su base di uno stile o corrente, o cifra. 

Può essere il solo apprezzare il rigore e l’emozione della pennellata, la luce che riflette in forma di estetica e design sulla linea della scolpitura del marmo, la lettura del rigore poetico della parola espresse nella lirica a stimolare il piacere dell’opera. Non è necessario per ognuno vedere la lettura di un messaggio intrinseco, una narrazione che dona un messaggio intimista o un riferimento storico. 

Chi e dove meglio di una scatola non scatola, una galleria non galleria, uno studio non studio, una location non location, uno spazio non spazio. Il posto delle fragole. Dove si può in forma non forma esprimere un percorso che genera discussione, contaminazione, scontro, incontro, dialettica, costante modificazione per un eterno cambiamento. Perché l’arte in assoluto è, dalla sua presa di coscienza, un motore in movimento indirizzato verso l’eterno cambiamento. 

Da una parte sentimenti apparentemente superficiali, in realtà complicatamente sofferenti, ostici e acidi come la considerazione di Frank Stella “Quello che vedi, è quello che vedi”. Tutto e nulla, il tuo personale punto di essere, e quello che oggettivamente si rappresenta. Non c’è un punto sopra gli altri, è proprio lo scontro generato dalle credenze e certezze dei più, ad essere il perno. La linfa di questo viaggio interminabile alla ricerca dell’impossibile equilibrio dell’arte. 

Kant dice in qualche modo, che per essere arte deve possedere lo spirito, al di la della forma espressiva. In altre forme si parla di poetica della rappresentazione. Forse il legame e la risposta, se proprio dobbiamo cercarla e riteniamo necessario individuarla, risiede nell’emozione che suscita la sua esistenza. L’arte.  

No hay reglas en la pintura – dice Goya. Non ci sono, forse, regole nell’arte. Perché l’arte probabilmente è proprio la precisa assenza di regole, espressa in forma poetica.